Un maestoso ingresso scavato in una parete a picco sul mare di Castro dà il benvenuto alla Grotta Zinzulusa, uno dei maggiori fenomeni carsici del Salento.
La grotta si apre in fondo ad una vasta insenatura, circondata da alte pareti a picco sul mare, in uno splendido scenario; una scalinata permette di scendere in acqua, mentre un sentiero ricavato nella roccia conduce alla grotta.
La Storia
La grotta Zinzulusa ha offerto, come altre grotte della zona, importanti reperti fossili di animali e tracce di manufatti di epoca preistorica. Nella visita si percorre un cunicolo, fra suggestive formazioni stalattitiche e stalagmitiche e laghetti di acqua purissima. Lunga 156,50 metri e illuminata elettricamente, la Zinzulusa è stata aperta al pubblico il 13 agosto 1957. L’atrio è costituito da un’imponente falesia che si eleva per più di 30 metri. Guardando dall’atrio verso l’esterno si ha un colpo d’occhio meraviglioso: l’ampia nicchia, particolarmente nei giorni sereni, è splendidamente illuminata dai raggi del sole. Mediante alcuni scalini ricavati nella roccia si giunge all’ingresso a circa 10 metri dal livello del mare.
La leggenda della Grotta Zinzulusa
La tradizione popolare narra che un tempo, vicino al luogo, vivesse il Barone di Castro, signore delle terre attorno al paese, un personaggio crudele e malvagio, nonché ricchissimo, il quale per la sua cattiveria lasciò morire la moglie di dolore e faceva vestire la povera figlioletta solo di stracci. La sua avarizia e cupidigia erano tali che, nonostante la grande quantità di denaro della quale era fornito, egli preferiva accumulare beni piuttosto che spendere qualche soldo per vestire la figlia.
La bambina, mancando delle cure e dell’amore paterno e materno, cresceva cupa e triste. Un giorno però una fata buona si presentò al cospetto della bimba, e le donò un vestito stupendo, stracciando quello vecchio e logoro che indossava. Gli stracci (in dialetto zinzuli) volarono insieme al vento fino ad adagiarsi sulle pareti della grotta, dove si pietrificarono. Da quel momento, la grotta, appunto perché le sue estremità erano ornate da quegli stracci di vestiti, venne chiamata Zinzulusa.
Il Barone invece venne scagliato dalla fata nel profondo delle acqua sottostanti alla grotta, e laddove egli si adagiò, scaturirono dal fondo marino delle acque infernali, creando il laghetto chiamato Cocito; secondo la leggenda, i crostacei che assistettero a tale avvenimento rimasero accecati per sempre. Invece la bambina si sposò con un principe ricco e buono, e la sua vita cambiò per sempre.